Le 3 cose che forse non sai sulla mediazione familiare

La mediazione familiare, questa cosa a molti sconosciuta e che spesso suona come una cosa spaventosa. Ma sei sicuro di sapere cosa sia realmente?

Intorno al tema della mediazione familiare si genera spesso confusione, non si sa bene di cosa si tratti e sovente è soggetta a stereotipi di ogni genere.

Ma non preoccuparti! Ci pensano le mediatrici familiari di Studio Orchidea, Erica Zani e Irene Vacchina a fare un po’ di luce sull’argomento.

Ecco le 3 cose che forse non sai sulla mediazione familiare:

1. Non serve a fare pace: avete presente la storia di Caino e Abele? Ecco, potremmo dire che se ai tempi ci fosse stata la mediazione familiare, probabilmente la storia sarebbe finita meglio. Immaginiamo che se i due fratelli, a un certo punto della storia, avessero avuto la possibilità di potersi confrontare con un arbitro imparziale quale il mediatore familiare, forse avrebbero potuto andare oltre agli screzi per la gestione dei doni da offrire al Signore. Anche al giorno d’oggi continuano ad esserci conflitti familiari tra parenti: proviamo a pensare ad esempio a due fratelli che si trovano a dover spartire l’eredità della nonna o a due genitori che non riescono a mettersi d’accordo sull’educazione da dare al proprio figlio. Ecco, è proprio in queste situazioni che la mediazione familiare potrebbe essere utile per cercare di venirsi in contro e trovare una via di mezzo che possa accontentare entrambe le parti. In mediazione, non c’è chi vince e non c’è chi perde, la reale vittoria è riuscire a trovare un accordo che possa soddisfare tutte e due le persone. 
2. Mediazione non vuol dire separazione: questo è forse lo stereotipo più comune. Non si va in mediazione solo ed esclusivamente se non si va più d’accordo con il proprio partner. La mediazione serve per affrontare piccoli o grandi difficoltà che si possono presentare lungo il cammino. Facciamo un esempio: due genitori che vanno d’amore e d’accordo non riescono proprio a mettersi d’accordo rispetto alla possibilità di comprare o meno uno smartphone al proprio figlio. E qui si generano le prime difficoltà e i primi conflitti. E qui corre in soccorso il mediatore familiare che aiuterà le due parti a valutare i pro e i contro e a riflettere sulle posizioni di entrambe per trovare una soluzione. 
3. Non è terapia di coppia: se sei in conflitto con il tuo partner probabilmente la mediazione non ti aiuterà a far scattare un ritorno di fiamma con il tuo lui o con la tua lei (anche se..mai dire mai). Il vero obiettivo della mediazione familiare per le coppie è quello di costruire uno spazio di comunicazione e negoziazione, utile soprattutto nel caso in cui ci siano dei figli. In sostanza, quello che la mediazione propone è cercare una negoziazione in un luogo neutro, con l’aiuto di un mediatore “super partes” in modo da poter arrivare ad un accordo che possa andare oltre ai conflitti passati della coppia, giungendo a un presente fatto di comunicazione e rispetto reciproco.

La mediazione familiare serve tutte le volte in cui si deve prendere un decisione ma non si riesce a fare una scelta che tenga in considerazione le parti di entrambe.